Descrizione

Progettare un nuovo organo è un’operazione dalle variegate sfaccettature e dai molteplici risvolti. Alla domanda “quale organo oggi per una cattedrale?” ho risposto con il ragionamento molto british di Sir Georg Ashdown Audsley (1838-1925): “Un organo da chiesa, è ovvio” .
Non voglio certo cadere nel falso dilemma organo liturgico / organo da concerto applicato ad uno strumento presente in una chiesa. Ma è certo che uno strumento costruito per un edificio sacro debba obbedire ad altre logiche rispetto a quelle che regolano la costruzione di un organo per una sala da concerti, comprese quelle legate ad un particolare ed esclusivo repertorio organistico. Tutti gli organi da chiesa del passato obbedivano ad una semplice regola: fare musica del proprio tempo all’interno di una celebrazione liturgica secondo ciò che la liturgia del tempo richiedeva. A questa regola aurea mi sono attenuto anch’io. Ho progettato un organo capace di fare musica del mio tempo, in particolare legata all’improvvisazione (che è la modalità principale del mio servizio organistico in duomo e quella da preferirsi in assoluto nella liturgia), all’interno di una celebrazione secondo ciò che la liturgia oggi richiede. Un organo del XXI secolo, quindi, per una cattedrale italiana, dotato di flessibilità e versatilità.

Designing a new organ is an operation with many facets and numerous implications. To the question, “What organ for a cathedral today?” I replied in the words of the Scotsman Sir George Ashdown Audsley (1838-1925): “A church organ, of course”1.
I certainly do not wish to get embroiled in the false dilemma of liturgical versus concert organ when considering an organ present in a church. But there can be no doubt that an organ built for a sacred building must obey different criteria from an organ intended for a concert hall, and sometimes for a specific and exclusive repertoire. All church organs of the past obeyed a simple rule: that of making music of their own day during a liturgical celebration, in accordance with the liturgical needs of the times. I have conformed to this golden rule myself. I have designed an organ capable of playing the music of my own times, with particular regard for improvisation (which is the principal aspect of my organ performances in the Cathedral and is the preferable form for the liturgy), during a celebration in line with today’s liturgical needs. A 21st century organ, then, for an Italian cathedral, showing flexibility and versatility.

Don Gilberto Sessantini
Organista titolare e progettista dell’organo
Principal Organist and designer of the organ

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