Giancarlo Parodi

Giancarlo Parodi ( Novi Lligure, 21.07.1938 )

Dal 1963 organista della Basilica di S. Maria Assunta in Gallarate (Varese). Già titolare della cattedra d’Organo e Composizione Organistica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Professore emerito di Organo Principale al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma e docente alla Scuola Diocesana di Musica S. Cecilia di Brescia. Fondatore e Presidente Onorario dell’Associazione organistica “Renato Lunelli” di Trento. Socio accademico: dell’Ateneo Scienze Lettere e Arti di Bergamo, dell’Accademia del Buon Consiglio e degli Accesi di Trento, dell’Accademia degli Agiati di Rovereto. È commendatore “Al merito della Repubblica Italiana” e Commendatore dell’ “Ordine di San Gregorio Magno” della Città del Vaticano. Rilevante è la sua attività concertistica in Italia, Europa, U.S.A., Giappone, Russia, Messico, Corea e Repubblica Dominicana. Copiose sono le riprese radiofoniche e televisive delle più importanti reti italiane ed estere. Ha inciso oltre 60 LP e CD con musiche di J. S. Bach, della famiglia Bach e compositori del ‘700, ‘800 e ‘900. È invitato a far parte di giurie per concorsi organistici nazionali e internazionali, nonché a tenere in Italia e all’estero Master Class e Corsi di perfezionamento. La Libreria Editrice Vaticana ed il PIMS hanno pubblicato «Schegge in contrappunto. Colloqui con Giancarlo Parodi» a cura del prof. Battista Quinto Borghi.

Suisio_Chiesa

Suisio_organo

Suisio_Cartiglio

Suisio_Giancarlo_e_don_Dario

Suisio_Consolle

Suisio-Mitrie

Suisio_Canne

Suisio-Prospetto

Un borgo, un organo, un maestro
Immaginiamo il presente concerto in un borgo lombardo ottocentesco: chiese ricche di preziosità, campane a festa, strade polverose, fontane chiacchierine, case dalle facciate sgualcite, fienili odorosi, scalpitìo di cavalli, muggiti di mungiture, mamme indaffarate con bimbi festanti. E poi: contadini assolati dal duro lavoro dei campi, obbedienti alle volontà delle stagioni, che in chiesa pregano e ascoltano beati l’organo, le sue musiche, i suoi timbri e sognano.

L’organo
Nell’area lombarda, in particolare bergamasca e bresciana, per gran parte dell’Ottocento sono stati attivi Giovanni Giudici (1812-1855) ed il nipote Egidio Sgritta (1822-1905) di Bergamo, valenti costruttori d’organi di scuola Serassi. L’organo è soprattutto uno strumento popolare, espressione non solo di ingegno meccanico – la macchina più complessa prima dell’avvento di quella a vapore – ma anche di diffuse dinamiche religiose, musicali, sociali e culturali1.Quello di Suisio, con i numerosi registri e il corposo Ripieno esprime bene queste vitalità.

Il programma
È dedicato ad autori italiani, per lo più ottocenteschi e sconosciuti, in un periodo in cui l’Italia è ancora suddivisa in otto Stati indipendenti, ma unita, oltre che dalla lingua italiana, dal linguaggio musicale del melodramma. I brani sono di: Antonio Botti (XVIII sec.), Gaspero Sborgi (1737-1819), Carlo Bodro (1841-1900 ca.), Polibio Fumagalli (1830-1900), Giovanni Corini (1805-1865), Antonio Diana (XIX sec.), Eugenio Pozzoli (1844-1909), Gaetano Amadeo (1824-1893), Gian Pietro Calvi (1806-1846), Padre Davide da Bergamo (1791-1863). Questi organisti compongono in base all’idea di modernità, esemplificata in: spontaneità, secondo cui forma e contenuto di ogni creazione artistica nascono insieme, in modo istintivo e naturale; popolarità, in base alla quale l’opera artistica deve essere rivolta al popolo in modo semplice, comprensibile, immediato, coinvolgente e non rimanere chiusa nei ristretti ambienti accademici; nazionalità, per cui occorre che l’arte esprima il comune linguaggio e le passioni della nascente nazione italiana, nel clima del Risorgimento. L’attenzione è data alla melodia, talvolta di una semplicità estrema, in modo che il popolo sia immediatamente partecipe. Motivi che mettono in evidenza la bellezza dei timbri dei numerosi registri ‘a solo’, facendo volutamente contrasto, anche ritmicamente, con il maestoso Ripieno. Si alternano cadenze improvvisate, che traghettano l’ascoltatore al motivo iniziale, senza nessuna pretesa armonica se non quella dell’immediata ricordanza, con motivi cantabili, nobili, accennati. L’organo respira, parla, canta, suggerisce, avvolge e coinvolge. Tutto è lasciato alla fantasia, al gusto, all’estemporaneità dell’interprete. Sono sprazzi di luce che a mano mano assumono i colori dell’arcobaleno. Il concerto si conclude con il classico autore dell’Ottocento: Padre Davide da Bergamo, dove l’organo, nel pieno delle sue capacità espressive, esprime il meglio di sé, in una continua metamorfosi di ritmi, di vivacità, di melodie ammalianti, con un crescendo rossiniano da gran finale d’orchestra.

L’interprete
Questo mondo fatato necessitava di un grande interprete. Il maestro Parodi ha sapientemente miscelato suoni, melodie e ritmi, come un saggio alchimista. Con la sua lunga esperienza, quasi fosse un selciato levigato da una continua attenzione alla forma e alla sua vivezza, conduce l’ascoltatore ad inattese sorprese: entra nello spirito dell’autore e ne fa trasparire l’umanità genuina ed effervescente. Giovane nell’entusiasmo e nel piacere di suonare, entra nel cuore degli ascoltatori, a cui comunica emozioni e sogni, con musicalità ornata da una spiritualità vissuta nella semplicità. Non si lascia prendere la mano dal prevedibile, ma impreziosisce le frasi con cantabilità e accostamenti timbrici avvincenti. In modo magistrale, ora con maestosità ora con delicatezza, fa vivere ad ogni nota il calore che fuoriesce da queste pagine: una musica gioiosa e piena di vita.

Giosuè Berbenni

 

Chiesa Parrocchiale di S.Andrea Apostolo in Suisio BG
“Organo Giovanni Giudici / Egidio Sgritta 1855-56”

L’organo di Suisio (Bg) fu costruito da Giovanni Giudici ed Egidio Sgritta su progetto del musicista Elia Moroni. Lo strumento venne realizzato su un preesistente organo di Carlo Bossi del 1808, del quale si conserva buona percentuale delle canne. Pesantemente modificato nella sua struttura nel corso del secolo XX, l’organo è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro storico con ripristino della fisionomia originale Giudici, da parte della Ditta Pietro Corna fra il 2011 e il 2014.

Scheda dell’organo
Consolle a finestra composta da due tastiere.

  • Estensione di 61 tasti, (Do 1 – Do 6), entrambe cromatiche, distesa reale quella del Grande Organo (tastiera superiore), reale dal Do 2 con prima ottava ritornellante quella dell’Organo Eco (tastiera inferiore).
  • Spezzatura Bassi/soprani per entrambe, Do# 3 – Re 3.
  • Pedaliera cromatica a leggio ricostruita.
  • Estensione 19 pedali (da Do 1 a Mi 2 suonanti) gli ultimi due pedali inseriscono gli accessori di Terzamano e Timballone di Contrabbasso + “Rollante 4 canne” se premuto a fondo.

Pedaletti e accessori:

  • Lato sinistro: Tiratutti Organo in Eco, in forma di Combinazione Libera su tutti i registri.
  • Frontali in metallo: Tasto al Pedale, Unione Tastiere, Corno Inglese, Ottavino, Tutti Ance, Gelosia all’Eco.
  • Lato destro: Combinazione Libera, Ripieno.

 

Disposizione fonica: Grand’Organo e Pedale

Campanelli
Cornetto I
Cornetto II
Fagotto Bassi
Tromba Soprani
Clarone Bassi
Corno Inglese
Tromba 16 Soprani
Violone 8 Bassi
Viola Bassi
Flutta Soprani
Corni Dolci
Ottavino militare
Flauto in VIII Bassi
Flauto in VIII Soprani
Ottavino Profondo 4’ Soprani
Flauto in XII Soprani
Flagioletto bassi
Voce Umana
Unione dei due organi

Numero canne totale generale:

Principale 16 bassi
Principale 16 Soprani
Principale Bassi
Principale Soprani
Principale II Bassi
Principale II Soprani
Ottava Bassi
Ottava Soprani
Duodecima
Quintadecima
Decimanona
Vigesimaseconda
Due di Ripieno XXVI – XXIX
Due di Ripieno XXXIII – XXXVI
Due di Ripieno XL – XLIII
Sette di Ripieno al pedale
Contrabassi e Rinforzi
Bombarda 12’
Tasto al pedale
Terzamano

2305 + 27 campanelli

Organo in Eco dal Do 2
(posto dietro al somiere maestro in alto sul lato sinistro della cella organaria)

Principale Bassi
Principale Soprani
Ottava Bassi
Ottava Soprani
Duodecima
Quintadecima
Due di Ripieno
Due di Ripieno
Cornetta Soprani
Viola Bassi
Flutta in selva Soprani
Ottavino
Violoncello
Arpone Bassi
Voce Umana